La sua bravura non poteva ridursi a pellicole comiche. Magari non dalla nascita: i titoli nobiliari sono arrivati tardi, nella sua vita, ma lui vestiva quei panni da sempre. Il Principe della Risata era difatti un attore straordinariamente versatile, in grado di interpretare ruoli diversissimi e complessi. Il principe Antonio de Curtis, in arte Totò, ebbe un talento straordinario, anche se tardivamente riconosciuto dalla critica. Sul portone della casa in cui nacque, in via Santa Maria Antesaecula, nel quartiere popolare della Sanità, una lapide lo ricorda come «il principe Antonio de Curtis, il nostro Totò». Dalle scarpe su misura, che curava personalmente, ai suoi tanti cappelli, era innamorato dell'artigianalità italiana, più di tutto della sartoria. Con Mastroianni ho girato nella gabbia dei leoni, ero terrorizzata, facevo di tutto per non far sentire ai leoni che avevo paura. Chi era Antonio De Curtis in arte Totò, il principe di Napoli Antonio de Curtis, in arte Totò, nasce a Napoli, nel rione della Sanità, il 15 febbraio 1898, da una relazione clandestina tra il marchese De Curtis e la signora Anna Clemente È facile oggi . Un nuovo importante appuntamento al Bif&st 2017 - Bari International Film Festival. Gianni Cerasuolo. Fiero del suo blasone giovanile, Totò, lo era altrettanto delle sue umili origini.Per il comico napoletano recitare era un fatto naturale, come mangiare, bere o fare l'amore.Sempre molto tollerante, non sopportava la mancanza di rispetto: questo lo irritava moltissimo.Tra le passioni, Totò, aveva quella per l'eleganza, per gli animali, per la poesia, per la brillantina, per le pernacchie, per la lingua italiana e per le donne. Amava definirsi "Patrizio di Ravello" Antonio De Curtis, il grande "Totò". Totò nacque nel cuore del rione Sanità, al civico 109 di via Santa Maria Antesaecula. In effetti, la storia della nobiltà del celebre Totò è assai intricata. Gustavo De Marco, macchiettista, contorsionista, trasformista e « Marionetta vivente ». «Il circo non è finito per niente, è finito quel tipo di circo. No, non è un modo di dire: Antonio de Curtis, o, come tutti lo conosciamo, Totò, era davvero un principe. Gianni Cerasuolo. "Totò Genio", la più grande rassegna mai dedicata al principe della risata ricorda non solo il Totò attore, ma anche il poeta, il drammaturgo e il cantante che c'era in lui. Con Fellini però il rapporto è stato più intenso. Cercare di dimostrare che Totò in realtà non era mai stato il "Principe" che tutti avevano creduto e ritenuto mi sembrava come di fargli uno sgarbo, un'inutile e sgradevole offesa alla memoria. Un episodio mi ha cambiato la vita”, George Clooney: “In Italia ho visto una scena che mi ha insegnato a vivere”, Ombretta Colli: “Gaber unico e irripetibile. Antonio de Curtis, in arte Totò e conosciuto anche come "il Principe della risata", nacque a Napoli il 15 Febbraio 1898. Salvini umiliato nella sua città”, Dove vedere Cipro-Malta streaming e tv, qualificazioni Qatar 2022, Milano, maxi frode ai danni dei risparmiatori: nei guai 11 persone, Lecco, 55enne massacrata con calci e pugni da un gruppo di giovani: li aveva rimproverati, Dove vedere Andorra-Inghilterra streaming e tv, qualificazioni Qatar 2022, Incidente a Mercatale, scontro frontale tra due auto: bimba di 5 anni gravissima, Milano come Kabul, 65enne muore sgozzato in una rapina: caccia ai killer, Sonia Bergamasco: “La solitudine è un valore essenziale. E ci siamo. «Intanto Dino Risi, ho fatto due film con lui, Il Profeta e I nostri mariti. Come quella volta che, ormai famoso, comprò un negozio a una caldarrostaia per ricambiare un gesto di generosità di tanti anni prima, quando era giovane e povero. A Oriana Fallaci, che nel 1963 gli chiese se aveva paura di morire, aveva risposto: «La morte è una cosa naturale e averne paura è da fessi. Detti & Contraddetti: chi è il principe Antonio de Curtis? Risale al 1946 e porta la firma del parroco di allora e del cardinale Ascalesi. Dai versi privati del Principe magico nasce l'esperimento analogico/digitale Totò Poetry Culture. Nascondi altri formati ed edizioni. Cinquant'anni senza il Principe. Questo comico che pure avrebbe possibilità e capacità di rinnovarsi , non esita davanti al . Anzi, di più: il principe Antonio De Curtis suscitava intense passioni amorose. Morì il 15 aprile 1967, per infarto, il principe Antonio de Curtis, in arte Totò. N° 40 del 17/112017 Direttore Responsabile: Carmine Gallucci - Editore: Frammenti d'Autore 2.0 -Copyright © 2017. [CDATA[ Totò era davvero una persona chiusa e ombrosa fuori dal set? «No, no, quello è l’atto di battesimo», mi suggerisce, notando lo sguardo appuntato su un documento della fine dell’800. La Milo ha raccontato di come la primissima volta che lo vide gli andò incontro con le braccia aperte, gridando il nome "Totò" con grandissima emozione. Collaborazione storica, fotografica e documentale: Federico Clemente. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary". Principe vero e della risata, Antonio de Curtis. Laterza — Gentile ci ha tenuto a sottolineare che Totò venne riconosciuto dal padre, marchese De Curtis, nel 1928, l'anno prima delle elezioni politiche per la nuova Camera fascista, quando . Il merito de Il Principe poeta sta soprattutto nel dare una veste nuova, più compiuta e più ricca a queste composizioni, stimolando i lettori ad andare oltre l'immortale e bellissima Malafemmena e ad uscire dalla rosa delle poesie più note per scoprire ed innamorarsi di Ludovico e Sarchiapone, Calannario, Chiove, 'E pezziente solo per citarne alcune di quelle a me più care. Totò De Falco, il principe del gol che ha fatto innamorare Trieste. Ma procediamo con ordine.
È un inedito, la prova definitiva che le polemiche durante molti anni sulla «metamorfosi anagrafica» del grande Totò non erano che illazioni. Luciano De Crescenzo, un napoletano doc che conosce bene la cultura e l'arte della nostra città, ha scritto una volta di Totò che egli ha incarnato tre personaggi abissalmente diversi: il comico, il principe e il poeta. Poi Antonio partì per militare, e sotto le armi cominciò a esibirsi per le reclute con un discreto successo: l’idea di seguire la carriera artistica maturò proprio in quegli anni. This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. "Papà era amico sia di Totò l'attore che del Principe De Curtis - ancora Enrico - "perché Totò era davvero due persone. . Il vero nome dell'indiscusso principe della risata era "Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi de Curtis di Bisanzio". Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. Ci siamo scambiati quello che è passato come il bacio più lungo della storia. Diceva: «Il mio più bel titolo resta Totò. A lludo al caro Totò. Non se l’ è presa. È così possibile conoscere il Totò più autentico, . Insomma, quel giusto riconoscimento che non ha mai avuto da vivo lo avrà da morto. In questa diversità di versioni una cosa però appare certa: Totò il padre se lo è cercato con forza e lo ha fortemente voluto proprio per darsi quel nome che gli era venuto a mancare da ragazzo. Strana sorte davvero quella di Totò, personaggio inconsueto, umanamente valido come pochi altri. Premesso che il nostro è un ricordo e un omaggio al grandissimo comico posto con affetto e riconoscenza nell'anniversario della sua nascita, 15 febbraio 1898, vogliamo raccontarvi retroscena che forse nemmeno i suoi più grandi fan conoscono. "Odio i gatti neri, sussulto se si versa l'olio e non faccio niente di venerdì", dichiarò durante un'intervista. Lui diceva spesso: «I titoli non si comprano, li danno i sovrani. Gli stessi in cui suo padre, Giuseppe de Curtis, ormai orfano del burbero e testardo genitore, decideva di riavvicinarsi ad Anna Clemente. Così come il portiere era, di solito, il più scarso del gruppo, il più ganzo (e pigro) . Ma c’erano due grossi intoppi a quelle aspirazioni: la scarsa attitudine del ragazzo per lo studio e l'indole curiosa che gli si andava sviluppando. «Alla notizia che il rampollo aveva combinato il guaio con una ragazza qualsiasi e squattrinata, il marchese era montato su tutte le furie e aveva decretato il suo veto. Il sito utilizza cookie, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti, fornire funzionalità per social media e analizzare il nostro traffico. Elena Anticoli de Curtis racconta suo nonno, Totò. Nel corso del 1960, in seguito a ricerche genealogiche sulla famiglia de Curtis e sulla sua identità, Totò venne a conoscenza di un quadro di un suo antenato conservato nel comune di Cava de' Tirreni. Mi ero introdotta in sala piano piano e uno della produzione, forse commosso dalla mia giovinezza, mi aveva fatto sedere. Dicono che Totò fosse principe. Ma Totò era un principe. Quello schiaffo a Tognazzi…”. Il decesso è avvenuto per arresto cardiaco alle 3,25 e vani sono stati i tentativi dei medici di tenerlo in vita. Questo sito Web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza durante la navigazione nel sito Web. Molti lo sbeffeggiavano per questo vizio dell’araldica, e mettevano in dubbio la sua discendenza, ricordandogli le umilissime origini di scugnizzo del quartiere Sanità, e deridendo il suo doppio modo di essere, «buffone» sulla scena e gentiluomo nella vita privata. Ho pensato o è un incosciente o è davvero coraggioso. Ma che rimpianti… Quando volavo sull’ ippogrifo e sentivo il pubblico. Di certo nessuno può dimenticare il talento e la maestria del 'principe della risata' napoletano, un attore che ha lasciato decisamente il segno nella storia del teatro e del cinema, ma anche nel cuore del pubblico. In arte Totò. A Oriana Fallaci, che nel 1963 gli chiese se aveva paura di morire, aveva risposto: «La morte è una cosa naturale e averne paura è da fessi. Cresciuto tra i vicoli del rione Sanità, aveva una forte personalità artistica già da bambino e tra il 1913 e il 1914 debutta sui primi palcoscenici di piccoli teatri come macchiettista e mimo con il nome di "Clerment". Cosa porta?”) ci teneva parecchio». Chi era davvero Totò? Anche il Barnum non c’ è più, è rimasto il nome. Questa ultima qualità gli proveniva dal fatto che sapeva imitare alla perfezione i movimenti dei « pupi ». "Totò, a prescindere". Nostro padre era suo amico nella vita e sul set. E io “principe, sono persone come tutte le altre, qualcuno è triste qualche altro no”. A Napoli, comunque, il titolo non gliel’hanno mai negato. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc. Io, la prima cosa che ho fatto (Pier Paolo Pasolini) Dove sono cresciuto, dovevi rubare per mangiare. «Un vero principe, galante con tutte le donne, gentilissimo con la troupe. Nel 1963, diretto da Steno, interpreta I due colonnelli, il titolo fa riferimento al film del 1961 I due marescialli, di cui Totò era stato protagonista assieme a Vittorio De Sica. Quando Totò aveva ormai 20 anni il padre decise di riconoscerlo e ne sposò la madre. Collaborazione storico-biografica: Simone Riberto. Ho conosciuto tanti principi ma i signori come Totò sono rari». Con Totò ci mangio dall’età di vent’anni. Ex repubblichino, colto e intraprendente: ecco l'araldista Pelliccioni Non si può dire che non piacesse alle donne. Era cliente di molte librerie antiquarie, collezionava testi ingialliti, li approfondiva con lo stesso interesse di uno sportivo per il linguaggio specialistico di Gianni Brera, inebriandosi all’odore di muffa che sprigionavano.», «Se è giusto dire che ai suoi titoli egli ci tenne parecchio, è altrettanto falso raccontare, come spesso è stato fatto, che posava a principe, che non ti ricambiava il saluto se non lo chiamavi "altezza”, che manteneva le distanze con chi non "nasceva”, che sbandierava il blasone. Il circo è finito per questo? Vi sono due specie di titoli: quelli nativi, i quali vengono da famiglie che hanno regnato, e quelli dativi, i quali vengono dati dal re a qualcuno che ha fatto qualcosa. Totò Memories - il Museo del Principe atteso da vent'anni. Lui, comunque, ci scherzava su. Non si può avere avuto un regno e non avere più niente». di Rosanna Gaviglia e Francesco Pipitone Antonio de Curtis, in arte Totò e conosciuto anche come "il Principe della risata", nacque a Napoli il 15 Febbraio 1898. Ve ne proponiamo alcuni passaggi. Totò era amante degli abiti sobri e dal taglio sofisticato, accompagnati dalle inseparabili cravatte. Il sito tototruffa2002.it è protetto dalla normativa delle opere d'ingegno di carattere creativo. Nuova disputa in tribunale per la «guerra fredda di Bisanzio», Marziano II di Bisanzio denunciato all'A.G. CURIOSITÀ SU TOTÒ. Usato da. Sua madre, Anna Clemente, lo registrò col suo nome: era una ragazza tutt’altro che nobile, una popolana. Ma qual è il suo vero nome? © 2002-2021 a cura di Daniele Palmesi. si delinea un ritratto ben lontano dai luoghi comuni. Liana Orfei: "Totò era un vero principe" E di Totò che ricordo ha? Grande spazio è stato dedicato all'analisi della maschera in Totò, Antonio de Curtis, e a una disamina della comicità ai tempi di Totò in relazione con quella di oggi. Mario Bocchio. ), è stato ampiamente rivalutato nel corso dei decenni da quel mondo accademico e professionale che in prima battuta non era riuscito a percepire (per attitudine snob, ovviamente) la sua importanza. Tanto bene ne imitava i gesti che era davvero impressionante e ammirevole vederlo. E io "principe, sono persone come tutte le altre, qualcuno è triste qualche altro no". Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Dudas Comento Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, in arte Totò, fu uno dei maggiori esponenti del panorama cinematografico italiano del periodo a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, figura simbolo della comicità nazionale, tanto da meritare il . Eppure, il viso sbilenco per cui veniva riconosciuto come l'inimitabile Totò, il naso «grosso» che, incipriato ad arte, diventava strumento di seduzione in un'esilarante scenetta con Luigi Pavese e Nino Taranto, l'andatura con cui […] Il grande Principe de Curtis "signore, modestamente, lo nacque" per davvero". Totò nacque a Napoli, nel rione Sanità, il 15 Alberto Sordi è un libro di Anile Alberto pubblicato da Edizioni Sabinae nella collana Cinema italiano, con argomento Sordi, Alberto - ISBN: 9791280023001 «Abbiamo trovato quest’atto quasi per caso», racconta. Questa voce rientra tra gli argomenti trattati dai progetti tematici sottoindicati. Forse voleva che gli dicessi che sì erano tristi nella vita. Totò, o l'arte della commedia bassa (Italiano) Copertina flessibile - 5 ottobre 2015. di Massimiliano Scuriatti (Autore) Visualizza tutti i formati e le edizioni. 1988 - Ecco la prova che Totò era veramente principe, Sergio De Gregorio, Oggi, Anno XLIV, n.8, 24 febbraio 1988, Giorgio Visconti, «Tribuna Illustrata», 16 maggio 1948, Giorgio Berti, «La Settimana Incom Illustrata», 12 maggio 1951, Luigi Cavicchioli, «Oggi», anno VIII, n.38, 18 settembre 1952, Fabrizio Schneider, «La Settimana Incom Illustrata», anno III, n.20, 27 maggio 1950, «La Stampa» e «Il Tempo», 28 aprile - 24 maggio 1951, Luciano Pelliccioni di Poli, «Orizzonte dei Cavalieri d'Italia»n.4,5,6, aprile-giugno 1967, F.S., «Il Mattino Illustrato», anno IV, n.15, 12 aprile 1980, «Settimana Incom Illustrata», 7 gennaio 1950, Alessandro Porro, «Grazia», 26 gennaio 1958, Ugo Moretti, «Epoca», anno III ,n. 109, 8 novembre 1952, Vanna Riccardi, «Sogno», n.11, 11 ottobre 1962, Luigi Compagnone, «Il Mattino», 11 aprile 1987, Giancarlo Governi, «Radiocorriere TV», anno LXVII, n.30, 29 luglio-4 agosto 1990, «L'Europeo», anno VII, n.38, 10 settembre 1952, Alberto De Marco, «Cronache del Mezzogiorno», 10 gennaio 2000, Vittorio Paliotti, «Oggi», anno XXIX, n.14, 5 aprile 1973, Corrado Pallembero, «Espresso», Roma, 26 gennaio 1946, Angelo Nizza, «La Stampa», 23 agosto 1952, Ivano Cipriani, «Il Paese», 8 maggio 1957, Silvio Bertoldi, «Oggi», anno XXII, n.48, 1 dicembre 1966, Ernesto G. Laura, «Bianco e nero», anno XXVII, n.6, giugno 1967, Fiammetta Rossi, «Radiocorriere TV», anno LV, n.23, 4-10 giugno 1978, Gaetano Saglimbeni, «Gente», anno XXXI, n.18, 8 maggio 1987, Vittorio Paliotti, «Il Mattino», 11 aprile 1987, Titta Fiore, «Il Mattino», mercoledi 15 aprile 1992, Riccardo Sepe Visconti, «Ischiacity», anno VIII, n.34, settembre 2012. La racconta Franca Faldini, la sua compagna di sempre, che con Goffredo Fori ha recentemente pubblicato un libro (edito da Tullio Pi-ronti) sulla vita e sulla carriera del principe de Curtis. Anna Clemente si augurava per il figlio un avvenire da prete o, altrimenti, da ufficiale di marina. «Totò» in un numero di imitazione insomma. This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. Sergio De Gregorio, «Oggi», Anno XLIV, n.8, 24 febbraio 1988. Intervista a Liliana de Curtis, Totò oggi potrebbe essere canonico o ufficiale di marina. Ci siamo davvero, oggi. L'incontro di Ninetto Davoli e di Pier Paolo Pasolini con il marchese de Curtis" in "L'Unità", domenica 23 marzo 1980, p.11. Totò, entusiasta di interpretare un film d'autore, accettò persino una paga inferiore rispetto a quelle che era solito percepire. «La sua discendenza dalla famiglia Griffo Focas Gagliardi Bisanzio e il diritto a fregiarsi di quei cognomi già gli erano stati riconosciuti con una procedura giudiziaria di fronte alla magistratura napoletana, tanto che questi vennero subito annotati nel Libro d’oro della nobiltà italiana». Di questi, i cookie classificati come necessari vengono memorizzati nel browser in quanto sono essenziali per il funzionamento delle funzionalità di base del sito Web. Totò e la nobiltà: la casta è casta e va sì rispettata... Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1953, Pioggia di croci e commende sulla democrazia, Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1952, Una bionda diciannovenne contende l'impero a Totò, Totò querela un giornale che negava la sua nobiltà, La discendenza imperiale di Totò confermata dai magistrati romani. «È vero. Il 15 aprile 1967 moriva un genio della "risata". Totò, adocchiandomi, aveva chiesto ai suoi: «Chi è quella piccerella?». "Credo anche che esistano gli jettatori e, per ingraziarmeli, neutralizzando così i loro influssi malefici, fingo di trovarli simpatici, li tratto bene, arrivo persino a coccolarli". Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features. Quando se ne presentava la benedetta occasione, la madre accettava qualche lavoro che aiutava a sbarcare il lunario. Il vero nome dell'attore quasi settantenne era Antonio De Curtis principe di Bisanzio». L'incontro di Ninetto Davoli e di Pier Paolo Pasolini con il marchese de Curtis" in "L'Unità", domenica 23 marzo 1980, p.11. .Una volta fuori dal collegio, tentarono di fargli imparare un mestiere che almeno lo inserisse nella vita civile. Totò, l'uomo e la maschera. Allora, nel tentativo di raddrizzarlo, la madre si era consultata con il padre che sporadicamente si faceva vivo e di comune accordo lo avevano iscritto al collegio Cimino dove si era rimediato una sequela di bocciature e il pugno in faccia che doveva deviargli il setto nasale, atrofizzandogli in parte i muscoli della mandibola e cambiandogli la vita, facendo nascere la «maschera» naturale che avrebbe fatto la fortuna del personaggio Totò. Scartabellando in archivio, la curatrice Laura Curcio ha rintracciato il prezioso documento. Collaborazione storica, fotografica e documentale: Federico Clemente. Essendo un periodo delicato, in prossimità delle elezioni politiche, non era tollerabile che un personaggio conosciuto come Totò osannasse il capo di un partito politico, ma l'unico motivo della sua esclamazione era dovuto al fatto che Lauro avesse provvisto di case e alimenti gli abitanti dei "bassi" (le dimore più povere) di Napoli. Mi ci sono voluti anni di terapia”, È morto Carlo Alighiero: l’attore e regista deceduto dopo una breve malattia. La definizione è sagace ma forse andrebbe approfondita e completata. A Tognazzi che era irresistibilmente attratto dalle donne, diedi un sonoro ceffone per avermi baciato davvero sul set.